Un Convegno organizzato dall’Ordine Teutonico di Roma presso la Procura Generale ripercorre il ruolo e la funzione dei rappresentanti del Papa nel mondo
Di Antonello Cavallotto
Martedì 11 marzo, presso la Procura Generale dell’Ordine Teutonico a Roma, in via Nomentana, si è svolta un’interessante quanto particolare conferenza dal titolo “Il Servizio Diplomatico della Santa Sede e il Ruolo del Nunzio Apostolico”, organizzata dal Baliato dell’Ordine Teutonico di Roma.
L’evento, introdotto dal Dr. Eugenio Cecchini, Balivo (così nella dicitura antica) e responsabile romano, è iniziato con il ringraziamento al Procuratore Cristian Bluemel per l’ospitalità concessa ed ha visto come relatore il Rev. Mons. Mauro Cionini, anche egli Fam.O.T., Primo Consigliere della Nunziatura Apostolica in Italia con esperienza nelle nunziature di Tanzania, Messico, News York presso ONU, Ginevra, Marocco.
Mons. Cionini ha aperto la conferenza con un taglio moderno sfatando l’alone e il mito della figura del Nunzio, dei termini: nunzio e legato, con preferenza per quest’ultimo e della parola: diplomazia, dal greco diplos il documento o rotolo in cui venivano scritte le informazioni riservate per toccare poi origini e momenti salienti della nascita della figura e del ruolo dai tempi di Gregorio Magno e dei rapporti con i diplomatici bizantini (apocrisari), passando poi per gli scambi di ambasciatori fra la Repubblica Veneziana e lo Stato della Chiesa nel XIV secolo, fino ai trattati internazionali come Vestfalia e il Congresso di Vienna.
Infine, ha illustrato il ruolo attuale del Nunzio secondo il canone 364, evidenziandone finalmente le funzioni principali: informare, pacificare, coadiuvare e assistere i vescovi locali nel loro ministero.
In un contesto globale segnato da crescenti tensioni internazionali, l’incontro ha offerto un’importante occasione per riflettere sul ruolo della Santa Sede nella diplomazia mondiale. la sua vocazione al dialogo e alla mediazione, si conferma più che mai attuale e indispensabile per promuovere la pace e la cooperazione tra i popoli in un momento, come sappiamo, di gravi crisi sullo scacchiere mediorientale ed europeo.