Festa di Santa Elisabetta. Quel Manto di Umiltà che Unisce L’Ordine Teutonico.
di Antonello Cavallotto
Città del Vaticano, 18 novembre. In una serata pervasa da un'atmosfera solenne, proprio un giorno dopo la sua ricorrenza nel calendario latino – in Germania ad esempio la si ricorda oggi – si è celebrata con grande devozione la festa di Santa Elisabetta di Ungheria-Turingia presso la Chiesa di Santa Maria della Pietà, all'interno del Camposanto Teutonico. Questo luogo sacro, che accoglie le tombe di numerosi membri devoti dell'Ordine Teutonico e che ha fatto da cornice a una celebrazione intensa di spiritualità. La liturgia è stata presieduta dal Procuratore Generale dell'Ordine Teutonico, Rev. Padre Christian Blümel insieme al Familiare Ecclesiastico, padre Manfred Bauer. Dopo la celebrazione, il Balivo dell'Ordine Teutonico, Dott. Eugenio Cecchini, ha pronunciato un discorso sulla figura di Santa Elisabetta, sottolineando l'importanza della Santa non solo per l'Ordine Teutonico, che la venera come protettrice, al pari di San Giorgio, ma per l'intera Chiesa.
Santa Elisabetta (1207-1231), ha ricordato il Dott. Cecchini, è stata un modello perfetto di carità cristiana, vissuta in modo radicale e totalizzante. La sua vita è stata segnata da una profonda devozione a Dio e al prossimo, ispirata ai principi di povertà e misericordia di San Francesco d'Assisi. Dopo la morte prematura del marito, Andrea di Turingia, partito per le crociate, Elisabetta si stabilì a Marburgo, dove fondò un ospedale per i poveri e malati. La sua vita fu un continuo sacrificio, che la portò a morire a soli 24 anni. Il suo esempio di dedizione suscitò una forte venerazione popolare, che sfociò nel processo di beatificazione, avviato dal cognato di Elisabetta, Corrado di Turingia, che divenne poi Gran Maestro dell'Ordine Teutonico, e che si concluse nel 1235 con la proclamazione della Santa da parte di Papa Gregorio IX. da qui il forte legame con l'Ordine.
Al termine della Messa, i membri dell'Ordine Teutonico, in processione, hanno reso omaggio ai defunti seppelliti nel Camposanto Teutonico, un gesto che ha unito il ricordo di Santa Elisabetta con quello dei confratelli passati, rafforzando l’identità spirituale e missionaria dell’Ordine. Con questa cerimonia, è stata inaugurata una nuova tradizione, voluta dal neo-balivo Dott. Cecchini, di rendere omaggio non solo alla Santa Patronessa dell'Ordine, ma anche a tutti coloro che, nel servizio dell'Ordine, hanno vissuto e si sono ispirati alla sua vita di carità, umiltà e misericordia.