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Istituto Storico Austriaco. A Valle Giulia un Forum su: Stato e Religioni. Laicità e pluralità religiosa al centro del dibattito

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Istituto Storico Austriaco. A Valle Giulia un Forum su: Stato e Religioni. Laicità e pluralità religiosa al centro del dibattito

Di Antonello Cavallotto

Il 21 e 22 novembre 2024, presso l'Istituto Storico Austriaco, situato sulla collina dei Parioli a Roma, si è svolta una due giorni di approfondimento sul tema “Stato e Religioni”, che ha esplorato il complesso rapporto tra religioni, diritto ecclesiastico e laicità all'interno delle Costituzioni nazionali e delle istituzioni europee. L'evento è stato organizzato dalla professoressa Ulrike Haider-Quercia dell'Università degli Studi di Roma “Guglielmo Marconi”.

I saluti istituzionali di Martin Eichtinger, Ambasciatore della Repubblica d'Austria presso lo Stato Italiano, Marcus Bergmann, Ambasciatore d'Austria presso la Santa Sede, Marco Abate, Rettore dell'Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma, e Andreas Gottsmann, Direttore dell'Istituto Storico Austriaco, hanno aperto la prima sessione dei lavori, ben moderata da Gudrun Sailer di Vatican News.

Il focus del convegno è stato sull'evoluzione della laicità in Europa in rapporto alle diverse fedi, all'interno dei sistemi costituzionali tedesco e italiano. Tra gli interventi principali, quelli di Christoph Grabenwarter, Presidente della Corte Costituzionale austriaca, e Francesco Viganò, Giudice della Corte Costituzionale italiana, che hanno esplorato le sfide attuali legate alla libertà religiosa e alla tolleranza democratica, anche attraverso i casi controversi riguardanti l'esposizione dei simboli religiosi. Entrambi i relatori hanno sottolineato la necessità, ma anche le difficoltà, di trovare un equilibrio tra il rispetto della libertà religiosa, la libertà di coscienza e la neutralità dello Stato in un contesto pluralista.

La professoressa Haider-Quercia ha sollevato importanti riflessioni su alcuni articoli delle carte europee, come la CEDU e la Carta di Nizza, evidenziandone il nuovo approccio di “terzietà” degli Organismi, ma di fatto equiparando le libertà ed espressioni di fede a fenomeni culturale al pari di associazioni sindacali e (sic! ndr ) OGN in ciò cercando di rispondere alle nuove forme di religiosità emergenti di nuove e singole diversità religiose dovute al fenomeno immigratorio.

Di fatto una riedizione, in salsa “euro-buracratica” del Cuius Regio, Eius Religio in salsa del 1555 in un contesto in cui la religione è sempre più trattata come un fenomeno culturale, al pari di quello “mercantilistico- commerciale” della bilancia UE.

La seconda giornata ha visto gli interventi di: Giuseppe De Vergottini (Università di Bologna), Andrea Ungari (Uni Marconi), Cristiana Cianitto (Università di Milano), Paolo Valvo (UCSC), Francesco Bonini (LUMSA), Andrea Gottsmann e Bernard Kronegger (Istituto Storico Austriaco), Elisabetta Palici di Suni (Università di Torino), Matthias Jestaedt (Università di Friburgo), Jan Sawicki (La Sapienza), Andrea Pin (Università di Padova), Stefan Schima (Università di Vienna), Michele Madonna (Università di Pavia), Richard Potz (Università di Vienna), Kristina Stockl (LUISS) e Rosella Bottoni (Università di Trento), sui rapporti all'interno degli stati delle diverse confessioni religiose, moderati da Astrid Zei (La Sapienza).

In sintesi, una due giorni di forte impatto e personale successo, grazie alla capacità della professoressa Ulrike Haider-Quercia di raccogliere un gruppo di relatori di altissimo livello su un tema tanto delicato complesso e profondo sulle sfide della “nuova” laicità vs pluralità religiosa