La ciliegina sulla torta al Teatro Manzoni
Di Simona Rubeis
Margherita, o Petunia o Violetta od Ortensia che dir si voglia, è proprio la segretaria perfetta. Lo sa Filippo, nella veste di consorte-casalingo dedito alla cura del ménage familiare, così come lo sa Giulia, avvocata di grido che, con la sua fissazione di buttare un occhio su ogni cosa, tende a dimenticare ciò che non rientra nel suo personalissimo orizzonte delle priorità, compreso il nome della fida collaboratrice. Ma non importa, del resto ognuno è fatto a suo modo.
Poche frasi, ed è già chiaro chi sono i personaggi, cosa fanno, come si muovono, cosa pensano.
Un uomo si confronta con una donna, sua moglie. I due chiacchierano del più e del meno contribuendo a delineare un primo quadro abbastanza atipico, ma singolare nella sua specificità.
«La ciliegina sulla torta», commedia scritta e diretta da Diego Ruiz e proposta in questi giorni al Teatro Manzoni, vede impegnato un cast estremamente affiatato composto da Edy Angelillo, Milena Miconi, Blas Roca Rey e Luca Attadio.
L’ambientazione studiata da Mauro Paradiso per l’allestimento è curata nei più piccoli dettagli. Siamo in un appartamento moderno, gradevole e ben organizzato: una cucina ben accessoriata, una sala da pranzo elegante e funzionale, una vetrata su un giardino. Sullo sfondo, una foto sulla mensola, una pianta che scende dalla libreria. Insomma, una scenografia sostanzialmente perfetta. E lì ci sono loro, un lui ed una lei come tanti, che parlano, si raccontano, battibeccano.
La donna, una professionista di successo fortemente presa dalla propria carriera, è talmente consapevole del proprio valore da dimenticare la buona creanza di non sminuire chi le sta al fianco. L’uomo, invece, è Filippo, ex legale che ha deciso di rinunciare alle gratificazioni lavorative per gestire al meglio la vita in casa. Ma un sogno nel cassetto ce l’ha, quello di diventare romanziere anche se, un po’ per indole, un po’ per mancanza di supporto, si ferma all’ultimo miglio e non si decide a presentare il suo manoscritto ad un editore.
Fra piccole recriminazioni, critiche accennate e bonari rimproveri, tutto scorre nel flusso della quotidianità. La dinamica di coppia, benché sbilenca, appare collaudata, ed i due coniugi rimangono fermi nei panni che la convivenza gli ha cucito addosso.
A sparigliare la carte sarà il ritorno di Tommaso, il figlio venticinquenne dei due, di rientro dagli Stati Uniti dove sta per concludere il percorso universitario. In Italia per festeggiare il suo compleanno, il ragazzo porta con sé una ventata di novità e, con l’euforia che accompagna le scelte dei giovani, provoca uno sconquasso totale dell’equilibrio presentando ai genitori la sua dolce Cherry che, piccolo inciso, ha il doppio dei suoi anni.
Per una maniaca del controllo come Giulia la situazione non è accettabile, il futuro che aveva pianificato per l’amato Tommy viene meno, e lei si trova a dover gestire una evoluzione che non aveva minimamente contemplato.
Fra equivoci spiritosi, imbarazzanti fraintendimenti e aggrovigliati sviluppi, si dipana una divertentissima storia che solo nelle ultime battute chiarisce il senso, con un doppio effetto a sorpresa che lascia simpaticamente stupito il pubblico presente in sala.
La sintonia degli interpreti è tangibile, sarebbe infatti altrimenti impossibile sostenere il ritmo serrato delle battute, elemento di forza di queta pièce briosa e delicata. «La ciliegina sulla torta» intrattiene in modo genuino, senza mai scivolare nella grossolanità, neanche nei momenti in cui le allusioni sessuali potrebbero portare a cedere alla tentazione di sdrucciolare verso esternazioni sgarbate.
Un po’ isterica ed un po’ nevrotica, oltre che imbrigliata nelle caldane della menopausa che la rendono oltremodo irritabile, Giulia è una figura ben riuscita grazie alle doti interpretative della versatile Edy Angelillo, che restituisce alla parte i toni e gli umori altalenanti con equilibrio e misura. Ad affiancarla, una spassosa Milena Miconi che propone una versione ponderata, benché caricaturale, della bella italo-americana Cherry, svampita come il ruolo le ricorda, ma tutto sommato saggia quanto basta.
Blas Roca Rey gioca con un personaggio dalle esternazioni più lineari e logico sequenziali, dando luce alla complessità della genitorialità rivestita da Filippo. Molto bravo anche Luca Attadio, il giovane Tommy, cui viene affidato il compito di sorprendere per originalità, guadagnandosi l’abbraccio finale del pubblico.
Uno spettacolo tutto da gustare.
