Lazio, appello Confepi a Giuli e Rocca: “Salviamo Villa Giustiniani”
Un appello lanciato alle istituzioni, Ministero della Cultura, Regione Lazio e Comune affinché si intervenga con urgenza per la messa in sicurezza e ripristino di Villa Giustiniani, a Bassano Romano, un gioiello storico e architettonico della Tuscia. A lanciarlo è Paola Marchetti, presidente di Confepi Salute e aderente al gruppo Bassano Partecipa che ha denunciato lo stato di abbandono delle mura perimetrali di Villa Giustiniani, oggetto di minacce molteplici: incuria, abbandono, puntellature e ponteggi che da temporanei sono diventati permanenti, mancata gestione delle aree di rispetto, mancato monitoraggio, scarsa manutenzione programmata, crolli, smottamenti, dissesti idrogeologici, interventi sbagliati, scarsa fruizione e valorizzazione.
“Villa Giustiniani è di proprietà dello Stato che, per il recupero del palazzo, dei 20 ettari di parco e delle annesse mura perimetrali, ha stanziato diversi milioni di euro nel 2018, sbandierati da Ministri ed amministratori locali come la panacea di ogni male ma che dopo lunghi sette anni sono ancora inutilizzati“, denuncia Paola Marchetti, presidente Confepi Salute (Confederazione Europea Professionisti ed Imprese), che ha aderito in sostegno alla giornata dedicata a Villa Giustiniani organizzata da “Bassano Partecipa” il prossimo 26 gennaio, con camminata aperta alla cittadinanza insieme a volti noti del mondo della cultura e dello spettacolo.
La storia di Palazzo Odescalchi-Giustiniani, oggi, semplicemente Villa Giustiniani, è sempre stata travagliata, dalle famiglie che l’hanno posseduta fino all’inesorabile declino degli Odescalchi, alla lunga vicenda che ne ha portato all’acquisto da parte dello Stato italiano. Sovrintendenza, poi Polo Museale, Direzione Regionale Musei Lazio per finire il Museo autonomo delle Ville Monumentali della Tuscia: una sequenza di organi che, negli anni, hanno avuto l’onere e l’onore di occuparsi di questo bene storico e artistico della comunità.
Con il rifacimento dei tetti ad opera della Sovrintendenza, sembrava essere iniziata una nuova vita per il Palazzo e per il suo immenso giardino, nonostante le numerose spogliazioni di arredi, quadri e statue. Poi tutto si è di nuovo fermato e nonostante il Ministero della Cultura abbia stanziato, dal 2018 ad oggi, diversi fondi – si parla di uno stanziamento di 9 milioni di euro in due differenti decreti del 2017-2018, altri in diversi momenti, nonché l’ultimo del 2024 di 270mila euro per la riqualificazione delle cucine e degli ambienti annessi – ad oggi è stato fatto poco o niente: catalogazione del patrimonio arboreo, pulizia del parco, interventi di salvaguardia del bosco, bonifica del sottotetto dal guano dei piccioni che ne hanno fatto la loro residenza.
“Le mura perimetrali continuano sistematicamente a crollare in alcune parti, mentre le porte del parco appaiono a rischio ed in condizioni critiche, con aree puntellate, strade semi-interrotte, sicurezza pubblica messa a repentaglio, gli affreschi interni necessitano di interventi, così come altre parti strutturali dell’immobile. Chiediamo al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, di intervenire rapidamente per salvaguardare questo patrimonio storico, artistico e culturale della nostra Regione e dell’intero Paese“, conclude Paola Marchetti.