Premio Internazionale Leone XIII: Un Appello per la Pace e un Omaggio al Libano Martoriato
di Antonello Cavallotto
Nell’ambito dei Percorsi Giubilari, si è recentemente svolta a Roma, presso la prestigiosa Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, la cerimonia di premiazione del Premio Internazionale Leone XIII, conosciuto anche come Premio Accademico di Merito “La Leonina”. Questo riconoscimento viene assegnato a personalità del mondo diplomatico e culturale che si distinguono per il loro impegno nell’integrazione e nella promozione della pace, contribuendo alla costruzione di una tolleranza autentica fra i popoli.
La cerimonia è stata inaugurata dal saluto istituzionale del senatore Marco Scurria, seguito dall’intervento del presidente dell’Accademia, Cristian Raponi, che ha consegnato i premi alle diverse personalità presenti. Tra i partecipanti di spicco figuravano le ambasciatrici dell'America Latina presso la Santa Sede, tra cui Patricia Araya Gutierrez (Cile), Teresa Susana Subieta (Bolivia) e Annabella Machuca (El Salvador), oltre all’ambasciatore del Messico, Alberto Barranco Chaverria.
Durante l’evento, sono state premiate anche personalità del mondo del lavoro e della cultura. Tra loro, ha particolarmente commosso il pubblico la Professoressa Jannette Daoud, docente di lingua e cultura araba e di origine libanese. Nel ricevere il prestigioso riconoscimento, la Professoressa Daoud ha dedicato il premio al suo paese natale, oggi devastato da una guerra che ha descritto come “assurda e lacerante”.
“Il popolo libanese, radicato nella tradizione cristiana maronita e sempre aperto alla convivenza con diverse culture, ha vissuto per secoli in pace e tolleranza”, ha dichiarato la Professoressa Daoud. “Ciò che sta accadendo oggi è un sogno infranto, sacrificato sull’altare di interessi esterni e sete di dominio geopolitico. Iniziative come questa devono moltiplicarsi, perché mai come ora abbiamo bisogno di dialogo e rispetto fra i popoli, soprattutto di fronte all’indifferenza di un Occidente che sembra ignorare le priorità e le sofferenze del mio popolo”.